"premessa: quanto segue non è frutto solo della mia mente, ma buona parte sono idea frutto della collaborazione filosofica con un amico, oltre alla citazione di un suo pensiero straordinariamente intenso"
le luci della città corrono veloci intorno a strade disseminate di persone come ciottoli sulla riva di un fiume
camminando lungo scie di luce, persi tra nella marea
non sarebbe forse sciocco assumere questa come come visione univoca di una realtà fitta quanto la trama che ogni notte Penelope disfaceva? come lei anche noi prendiamo continuamente tempo davanti all'impossibilità di scorgere cosa si cela dietro al velo.
ma forse la via più semplice non la quella corretta, non vedere il velo, e vedere in esso una realtà che non esiste è una visione fugace e falsa, abbandonarsi alla visione di se stessi non è sufficiente, occorre astrarsi dalla realtà forse? guardare ad essa da un punto di vista diverso?
la risposta purtroppo è ancora la stessa, non è abbastanza, cosa fare dunque?
la risposta risiede si nell'astrazione, ma non fine a se stessa, il momento in cui l'astrazione termina, in cui il velo è disfatto, sta per ricomporsi, ed ecco attraverso la sua trama scorgiamo per un attimo la verità finale, prima che questo si ricomponga e ci impedisca nuovamente di vedere.
sai, mi chiedo, tutto ciò ci rende vivi? è questo il senso ?
mi chiedi il senso della vita?
o forse qualcosa per cui valga la pena vivere questa vita?
...ma... il punto è che ognuno deve scegliere una cosa e dedicargli la vita, e vivere per quella
la vita non ha senso da sola
deve essere vissuta per qualcosa....
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